Equipaggiamento per il viaggio
(ovvero i 4 accessori per il cammino degli sposi)
Crediamo
che la vita a due sia un’avventura meravigliosa, un viaggio lungo sentieri
inesplorati. Certo è che lungo il cammino si suda, i piedi si gonfiano e fanno
male, le vesciche bruciano, a volte si perde la strada, ma mollare è molto
più duro e faticoso che non proseguire la salita insieme.
Ci
permettiamo di consigliare a tutti coloro che l’amore spinge su questo cammino,
un equipaggiamento essenziale, dal quale attingere nei momenti più duri e
faticosi.
Si tratta di un tesoro, la cui scoperta non sempre è facile e scontata. Richiede quasi sempre fatica, sudore, lacrime, graffi e lividi. Non lo si possiede mai, ogni giorno va cercato, conquistato, apprezzato.
Buon Cammino!!!
1)
LA COMUNICAZIONE
Da sempre il parlare con un ascoltatore attento, è
la cura migliore per molti mali, compresi quelli di coppia. I famosi “musi” che
tanti conoscono, non sono altro che il togliere all’altro la parola, in pratica
quanto si ha di più prezioso per creare la comunione.
La parola stessa di Dio genera la vita, Dio disse e
tutto fu (Genesi)
Non è forse
vero che “togliere la parola” agli altri, è come dare la morte civile, uccidere
elegantemente qualcuno?
Ebbene,
nella vita a due, ogni cosa detta con amore , concepisce (esattamente come lo sperma
con l’ovulo) un amore sempre nuovo, una vita di coppia continuamente
rigenerata.
Il comando di Dio “Siate fecondi e moltiplicatevi”
non è riferito solo alla trasmissione della vita a nuovi esseri, ma in primo
luogo al far nascere continuamente l’altro nella fiducia di sé, nell’allegria,
nella speranza.
Una coppia è in crisi? Non si ha più voglia di
dialogare, di aprirsi, di mettersi in discussione.
La comunicazione è limitata alla lista della spesa,
agli impegni della giornata, alle informazioni di servizio. Così, lentamente,
ma inesorabilmente, il rapporto s’inaridisce fino a morire.
Esiste una ricetta? No, non esistono formulette magiche, ma solo la sensibilità personale. I campanellini d’allarme che si sentono dentro ogni volta che nasce il pensiero “non lo dico, tanto non gli interessa”, sono alleati preziosi e non vanno mai sottovalutati.
2) L’INTIMITA’
Per quanto la nostra esperienza ci suggerisce,
questo è probabilmente il primo aspetto della vita di coppia ad accusare i
colpi, quando arrivano i bambini.
Sono loro a monopolizzare le attenzioni, le cure, i
gesti affettuosi che prima erano destinati al coniuge. Via via si diradano le
tenerezze, i momenti da soli per una pizza o una passeggiata e con l’andare del
tempo, sia l’uomo che la donna, iniziano ad avvertire la sottile sensazione di
essere il terzo incomodo.
Può capitare che poi questa cosa neppure sia
manifestata apertamente, dato che quasi ci sente in colpa a provare gelosia per
un frugoletto tenero ed indifeso.
Attenzione però, il pupo se pur piccolissimo,
respira dell’amore che i genitori hanno l’uno verso l’altro. Non bastano il
latte, i pannolini, gli abbracci o le mossine a farlo crescere sano ed
equilibrato. Un abbraccio o un bacio al ritorno dal lavoro, anche se dato con
fatica ad una moglie isterica, stressata dagli impegni della giornata, vale
tantissimo per tutti.
In questo caso esistono dei trucchetti, che comunque
sono sempre a discrezione di ogni coppia e situazione.
Sfruttare sin dai primi giorni la collaborazione di
nonne (felicissime del compito) o di baby sitter, per uscire da soli una cenetta al lume di candela, un gelato, o
solamente a fare la spesa insieme. Certo che dopo i nove mesi della gravidanza,
nei quali siete state un tutt’uno con il bimbo, il distacco non sarà
facilissimo. Ma si tratta solo di pochi minuti, preziosi per l’equilibrio di
tutta la famiglia.
Un cellulare sempre a portata di mano, assicurerà in
casi di emergenza, il pronto ritorno dal vostro pargoletto disperato.
3)
LA
SESSUALITA’
Desiderare e sapere di essere desiderati non è cosa
da poco. Soprattutto quando passata la freschezza della novità dei primi tempi,
il corpo dell’altro non è più tonico ed attraente come all’inizio.
C’è un proverbio buffissimo ma che rende l’idea che
dice: “in mancanza d’altro con la moglie si va a letto”. Come a dire: “che
vuoi, ormai c’è, e tocca tenerla”.
Non sempre è così. A parte il fatto che più ci si
conosce, più si conoscono i desideri dell’altro e più si è corrisposti nei
propri, così che risulta che un atto d’amore vissuto all’inizio del matrimonio
non sarà mai all’altezza di quello dopo 5, 10 o 20 anni.
Parliamo di atto d’amore e cioè di donazione
reciproca, perché è possibile che nel vano tentativo di trovare piaceri per
soddisfare il proprio egoismo, anche questo momento speciale, di assoluto
nutrimento per la vita della coppia, si trasformi in
un’arma a doppio taglio da cui inizia il declino di
un matrimonio.