IL MORBILLO
Il 90% dei bambini esposti al contagio si ammala: ecco quali sono i sintomi
per riconoscere la malattia
Il morbillo è una delle malattie infettive più comuni e diffuse
nel bambino. E maggiormente frequente tra i 3 e i 9 anni di età
ed è molto contagiosa, tanto che circa il 90% dei bambini esposti al
contagio, si ammala. I segni tipici del morbillo compaiono in media 15 giorni
dopo il contagio, anche se il piccolo è contagioso già a partire
dal settimo giorno dincubazione, quando i sintomi della malattia non
si sono ancora manifestati. Allinizio infatti il morbillo assume i segni
caratteristici di una comune influenza con tosse catarrale, raffreddore, febbre
alta, malessere e spossatezza. Poi però fanno la loro comparsa i primi
sintomi tipici del morbillo: per esempio la congiuntivite, accompagnata a
insofferenza alla luce, fastidio e bruciore agli occhi, e le macchie biancastre
sulla mucosa della bocca e del palato. La fase esantematica vera e propria
si manifesta con macchie di colore rosa-rosso vivo, leggermente rilevate e
a margini frastagliati, con un diametro variabile da due a dieci millimetri
e con la tendenza a confluire in chiazze più grosse. Il primo giorno
queste macchie compaiono sul viso e sul collo, il secondo si diffondono anche
sul tronco, per arrivare nel terzo sulle gambe. In media questa fase acuta
dura da quattro a sei giorni. Generalmente nei primi due-tre giorni la febbre
tende ad alzarsi raggiungendo anche i 40° C, poi si abbassa e scompare
e la tosse diventa meno forte. Dal quarto al sesto giorno le macchioline iniziano
a svanire. Dopo circa altri dieci giorni il bambino è guarito.
Nel corso della malattia i genitori possono alleviare il fastidio agli occhi abbassando la luce nella cameretta e tamponando gli occhi del bimbo con una garza sterile imbevuta di acqua bollita fredda o di soluzione fisiologica. Inoltre è importante dare da bere spesso al piccolo, per evitare il rischio di disidratazione. Con la febbre alta sono poi consigliate le spugnature di acqua fredda su gambe e braccia per abbassarla e non coprirlo troppo.
Poiché lorigine del morbillo è virale, non esiste una cura specifica. Il pediatra può prescrivere un medicinale a base di paracetamolo se la febbre supera i 38,5° C e un antistaminico se il prurito dovuto alle macchie diventa troppo fastidioso per il bambino. Bisogna però dire che in Italia la vaccinazione contro il morbillo rientra tra le vaccinazioni raccomandate. La prima dose di vaccino viene somministrata tramite uniniezione dopo i 15 mesi con un richiamo poi intorno agli 11-12 anni. Attualmente il vaccino viene praticato insieme a quelli contro la rosolia e la parotite. I pediatri raccomandano in genere di eseguire la vaccinazione per evitare le complicazioni che il morbillo può comportare: in un caso su sei questinfezione può determinare lotite media e la broncopolmonite, per curare le quali il medico può prescrivere un ciclo di antibiotici. In un caso su mille, quindi molto più raramente, il morbillo può provocare una encefalite, una malattia che agisce sul sistema nervoso centrale, e in tal caso occorre ricoverare il bambino in ospedale.