LA PAROTITE
Più conosciuta con il nome di orecchioni, si manifesta con il gonfiore
delle ghiandole salivari
La parotite è una malattia infettiva dellinfanzia causata da un
virus appartenente alla famiglia dei Paramixovirus, che determina un rigonfiamento
doloroso delle ghiandole salivari. In genere sono coinvolte le ghiandole parotidi,
cioè quelle poste in basso dietro lorecchio. Queste ghiandole,
gonfiandosi in seguito allinfiammazione, fanno ruotare in avanti e spingono
in fuori i padiglioni auricolari che sembrano così più grandi
del normale: da qui il termine popolare di orecchioni per questa
malattia. La parotite colpisce prevalentemente i bambini tra i 5 e i 10 anni,
e il picco di maggior frequenza si verifica tra la fine dellinverno e
la primavera.
Dopo unincubazione di 2-3 settimane (la contagiosità varia da 2
giorni prima dellesordio a 7 giorni dopo), il bambino inizia a manifestare
un malessere generale con mal di testa, nausea, mal di pancia e febbre leggera.
In genere, dopo tre-quattro giorni, una delle ghiandole parotidi inizia a gonfiarsi
e, nel giro di un paio di giorni, lo stesso avviene nellaltra ghiandola.
Il gonfiore, localizzato nel cosiddetto triangolo della parotide,
cioè nellarea compresa tra il margine posteriore della mascella,
lorecchio e il collo, aumenta gradualmente fino a raggiungere lapice
il secondo o il terzo giorno, quindi comincia lentamente ad attenuarsi fino
a scomparire in circa una settimana. Nella fase più acuta la febbre raggiunge
anche i 39°C, il bambino può lamentare un dolore intenso e può
fare fatica a mangiare. E consigliabile offrire al piccolo cibi liquidi
o semiliquidi, evitando cibi aspri e agrumi che possono infiammare ulteriormente
la parotide, e farlo bere con la cannuccia se prova dolore nel deglutire. Per
la febbre il pediatra può prescrivere un antifebbrile a base di paracetamolo,
o analgesici se il dolore alle ghiandole risulta troppo intenso. Come per le
altre malattie di origine virale, anche per la parotite non esiste una cura
specifica, ma per prevenirla, si raccomanda il vaccino, che viene somministrato
alletà di 15-18 mesi, con un richiamo verso i 12 anni. Il vaccino
ha unefficacia del 50%, il che vuol dire che la metà dei bambini
vaccinati può contrarre la malattia, che tuttavia si manifesta in forma
lieve. Le complicazioni di questa infezione sono molto rare. I bambini piccoli
possono essere colpiti da una forma di meningite benigna, con intenso mal di
testa, irrigidimento del collo e febbre alta, che guarisce da sola, o da una
pancreatine, che provoca forte mal di pancia e vomito. Negli adolescenti e negli
adulti di sesso maschile possono presentarsi casi di orchite, cioè linfiammazione
di uno o entrambi i testicoli, che nel dieci per cento dei casi, può
determinare sterilità. Nelle femmine invece, dopo i 12 anni, si può
verificare uninfiammazione dellovaio (ooforite), che però
non ha alcuna conseguenza. Sia lorchite che looforite si curano
con farmaci cortisonici.