Indice:
MESSAGGIO DEL PAPA AL CARDINALE JAMES STAFFORD
SUGLI STATUTI DEL CAMMINO NEOCATECUMENALE
RADIOVATICANA
RADIOGIORNALE
Anno XLIV n. 107 - Testo della Trasmissione di martedì 17 aprile 2001
(A cura di Carla Cotignoli)
"Lode di ringraziamento per i frutti preziosi portati dal Cammino neo-catecumenale in trentanni di vita" e importanza della "stesura normativa statutaria in vista di un suo formale riconoscimento giuridico". Due aspetti rilevati dal Papa nel messaggio reso pubblico oggi e indirizzato al cardinale James Francis Stafford, presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, sui nuovi statuti del Cammino Neocatecumenale, la cui elaborazione è ormai avviata verso la fase conclusiva. Un messaggio in cui Giovanni Paolo II conferma la competenza del dicastero per i Laici per lo studio e lapprovazione dei suddetti statuti. Il servizio di Carla Cotignoli:
*********
Nel messaggio il Papa si sofferma sullimportanza degli statuti dai quali - scrive - "dipende lesistenza stessa del Cammino". E parla di "fase nuova", "decisiva per lavvenire". "Il giudizio sulla genuinità dei carismi e sul loro esercizio ordinato appartiene - ricorda con il Concilio - a coloro che presiedono nella Chiesa ai quali spetta specialmente, non di estinguere lo Spirito, ma di esaminare tutto e ritenere ciò che è buono". "E a questa condizione, infatti, che i carismi, nella loro diversità e complementarietà, possono cooperare al bene comune". "Un processo certo non facile", riconosce il Papa, che "richiede discernimento profondo della volontà di Dio" e "deve essere accompagnato dalla preghiera costante, perché i cuori si aprano docilmente alla voce dello Spirito nella comunione ecclesiale".
"Culmine di questo processo - sono ancora parole di Giovanni Paolo II - è latto ufficiale del riconoscimento e dellapprovazione degli statuti come chiara e sicura regola di vita, un momento che le realtà ecclesiali interessate vivono sempre con grande gioia e viva gratitudine nei confronti di Dio e della Chiesa. Nuovo punto di partenza - si legge ancora - esso è infatti segno visibile di una identità ecclesiale matura". E a questo punto che il Papa motiva laffidamento di questo compito delicato al Pontificio Consiglio per i Laici: "a motivo dellautorità che gli compete, in base a norme canoniche vigenti, come anche per la singolare esperienza che ha in materia". Il Papa esprime quindi "la speranza di un felice esito del procedimento, ormai avviato alla fase conclusiva", e incarica il Pontificio Consiglio di accompagnare il Cammino Neocatecumenale anche in futuro.
Infatti il cammino neocatecumenale presenterà prossimamente la nuova bozza di Statuti. Kiko Arguello, iniziatore del cammino neo-catecumenale insieme a Carmen Hernandez ha espresso gratitudine al Papa. "Pensiamo - ha detto in una dichiarazione - che sia provvidenziale per la missione che Dio ha affidato al Cammino neocatecumenale per il servizio della nuova evangelizzazione".
L'AVVENIRE del 29/06/02
Neocatecumenali via libera del Vaticano
Approvato lo statuto del «Cammino» iniziato da 
  Hernandez e Arguello. Dora in poi «al servizio dei vescovi per la 
  catechesi»
  da Roma Mimmo Muolo
  n «itinerario di formazione cattolica, valida per la società e 
  per i tempi odierni». È questa la natura del Cammino neocatecumenale, 
  così come è riconosciuta dal primo articolo dello Statuto approvato 
  ieri dalla Santa Sede, al termine di un lavoro durato cinque anni. La consegna 
  del decreto di approvazione si è svolta nellAula magna del Pontificio 
  Consiglio per i Laici, cioè il dicastero che Giovanni Paolo II aveva 
  a suo tempo incaricato di accompagnare tutto liter, e che in questi anni 
  ha sempre operato «in stretta collaborazione», come ricorda un comunicato 
  diffuso ai giornalisti, con gli altri dicasteri della Curia Romana direttamente 
  interessati alla questione (le Congregazioni per la dottrina della fede, per 
  il culto, per il clero e per leducazione cattolica). Alla cerimonia, presieduta 
  dal presidente del Pontificio Consiglio per i laici, cardinale James Francis 
  Stafford, hanno preso parte il segretario dello stesso dicastero, monsignor 
  Stanislaw Rylko, e il sottosegretario, Guzman Carriquiry, gli iniziatori del 
  Cammino, Kiko Arguello e Carmen Hernández, don Mario Pezzi, membro delléquipe 
  internazionale del Cammino stesso, oltre a una quarantina di catechisti, provenienti 
  da diversi Paesi del mondo. «Oggi inizia una nuova tappa nella vostra 
  storia  ha detto il cardinale Stafford  in cui i rapporti con la 
  Sede di Pietro si fanno più stretti». Dunque, questo atto odierno 
  «non è un punto di arrivo, bensì un punto di partenza per 
  il Cammino». Perciò, ha aggiunto il porporato, «nel pieno 
  rispetto della vostra identità ecclesiale e dei vostri modi apostolici 
  propri, è necessario che lavoriate sempre in piena sintonia con il Vicario 
  di Cristo, come pure con i singoli Vescovi diocesani, in qualità di Pastori 
  delle Chiese locali: questa è la garanzia dellautenticità 
  del vostro impegno al servizio della Chiesa universale». La stessa esigenza 
  viene ribadita anche nel testo dello Statuto, che si compone di 35 articoli, 
  divisi in sei titoli. Il primo dedicato alla natura e attuazione del Cammino. 
  Gli altri quattro ad ognuno dei «beni spirituali», di cui consta 
  il Cammino stesso: il catecumenato post battesimale, leducazione permanente 
  alla fede, il catecumenato battesimale e il servizio della catechesi. Il sesto 
  e ultimo allequipe responsabile internazionale. «Il Cammino neocatecumenale 
   si legge nellarticolo uno  è al servizio dei vescovi 
  come una modalità di attuazione diocesana delliniziazione cristiana 
  e delleducazione permanente della fede, secondo le indicazioni Concilio 
  Vaticano II e del Magistero della Chiesa». E nellarticolo 2 si stabilisce 
  che «il Cammino neocatecumenale si attua nelle diocesi: sotto la direzione 
  del vescovo diocesano e con la guida delléquipe responsabile internazionale 
  o delléquipe responsabile delegata; secondo le linee proposte dagli 
  iniziatori» contenute nello Statuto e nel Direttorio catechistico, che 
  è a sua volta in fase di approvazione. Questo, anzi, come ha sottolineato 
  ieri il cardinale Stafford, «sarà il prossimo passo da fare». 
  Un passo in cui «il Pontificio Consiglio per i laici vi sarà vicino» 
  e «vi accompagnerà con sollecitudine». Lo Statuto, invece, 
  come vuole la regola canonica, è stato approvato ad experimentum per 
  cinque anni. Trascorsi i quali, e alla luce dellesperienza acquisita, 
  verrà richiesta al Pontificio Consiglio per i Laici una ulteriore conferma. 
  Il Cammino neocatecumenale, sorto in Spagna nel 1964 per iniziativa di Kiko 
  Arguello e Carmen Hernàndez, è diffuso in 105 Paesi. I dati diffusi 
  ieri parlano di 16.700 comunità, presenti in circa 5mila parrocchie di 
  880 diocesi. Fra queste oltre 8mila sono in Europa, 7.300 nelle Americhe, circa 
  800 in Asia e Australia e 600 in Africa. Attualmente, inoltre, nei 46 seminari 
  Redemptoris Mater definiti «diocesani missionari» che il Cammino 
  ha aiutato ad aprire (32 dei quali sono già stati eretti canonicamente) 
  studiano 1.500 seminaristi. E dagli stessi seminari sono finora usciti 731 sacerdoti, 
  mentre circa 4mila ragazze provenienti dalle Comunità hanno scelto la 
  vita religiosa.