"Cbe cosa bo da fare con te, o donna?" È il segno della grande
confidenza che Gesù ha con la madre: l'uomo è tanto più
burbero quanto maggiore confidenza ha con la donna. Nello stesso tempo Gesù
afferma la sua libertà -ora che ha iniziato la missione per cui si è
fatto uomo - sono cessati gli obblighi familiari abituali tra lui e la mamma.
Maria non chiede niente ma fa solo presente al figlio l'inconveniente. Proprio
questo dimostra la piena fiducia nella volontà del Figlio, nelle cui
mani si mette completamente.
Maria non si offende e ~ ai servi: Fate quello cbe vi dirà.
Se vogliamo dare qualità al nostro amore sponsale, dobbiamo affidarci
a Cristo sposo, lasciarci rigenerare il cuore, seguirlo, accettandone la proposta
senza riserve. Le parole di Maria sono la voce di un cuore cbe vuole rinnovare
l'alleanza; così noi, se vogliamo il matrimonio cristiano dobbiamo dire:
"ciò cbe Dio dice al nostro cuore di sposi, noi lo faremo. È
bello amarci!" Accogliere nella nostra vita la proposta di Gesù"
Amatevi come io - sposo con voi - vi amo" e ripeterci ogni giorno, ancbe
nell'intimità più profonda, queste parole è santità
coniugale, è frescbezza d'amore sponsale in cui palpita il mistero grande.
"Vi erano là sei giare" La pietra ci ricorda la promessa di
Dio: "Vi darò un cuore nuovo, toglierò da voi il cuore di
pietra e vi darò un cuore di carne" (Ez 36,26).
Il cuore di pietra è il cuore vuoto di amore. Ma Cristo sposo dà
un cuore nuovo per amare, un "cuore di carne".
Le giare sono sei, è la cifra dell'incompletezza e dice che senza Gesù
non si raggiunge la piena qualità dell'amore. Se vogliamo amarci in pienezza
e nella verità dobbiamo rimanere nell'amore di Gesù, poiché
"chi rimane nel suo amore porta molto frutto" (Gv 15,3.5)
"Riempite d'acqua le giare ...Attingete e portatene al maestro di tavola",
che assaggia: è vino buono!
L'acqua simboleggia l'amore coniugale nella sua bellezza fragile. Ci fa pensare
alle risorse del nostro cuore di sposi ferito dal peccato. Il vino, attinto
per ordine di Gesù, simboleggia l'amore cbe Cristo sposo riversa nei
nostri cuori, facendo della nostra reciproca appartenenza sponsale "la
rappresentazione reale del suo rapporto con la Chiesa". Nella concretezza
del nostro amore sponsale si accende il mistero grande. Donandoci amore, ripresentiamo
Cristo sposo che "ama sino alla fine".
I servi obbediscono senza dir niente: il lavoro rimane lo stesso ma obbedire
a Gesù, obbedire a Dio dà un contenuto completamente diverso.
Lavorare per un padrone è una cosa, fare lo stesso lavoro per la gloria
di Dio cambia completamente il risultato.
"Tutti servono da principio il vino buono..." Con Gesù si capovolge
l'ordine delle cose rispetto al mondo. Il maestro in tavola non capisce il segno
perché guarda l'amore coniugale con occhi solo umani (è l'atteggiamento
razionalistico).
Gesù è venuto perché l'acqua non ci basta e la trasforma
in vino segno della gioia, della festa. Tutto è nel segno dell'abbondanza:
da 500 a 700 l di vino. Quando fa le cose, Gesù le fa in grande: il Signore
mette a disposizione un'abbondanza di doni per cui spesso ne abusiamo: la stessa
abbondanza la troviamo nella sessualità, di cui, però, spesso
abusiamo "ubriacandoci".
"Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli" non nel senso
di cosa mirabile ma di segno, manifestazione.
La festa nuziale dunque è il luogo del miracolo. II miracolo consiste
nel dono di una qualità nuova all'amore sponsale. II cuore degli sposi
è rigenerato. Cristo sposo esprime il suo amore nelle parole e nei gesti
degli sposi. II segno rivela il volto di Cristo ed induce la comunità
ad aderire a Lui. "I suoi discepoli credettero in lui".
Ascoltando con cuore semplice la gioia di quella festa potremo far memoria del
miracolo che quotidianamente accade nell'amore sponsale. Si tratta di sostare
alle soglie del mistero. Gesù comincia a rivelarsi dalla celebrazione
di un matrimonio.
È il suo metodo di evangelizzazione. Vorremmo forse continuare ad ignorare
il mistero come fece il maestro di tavola? Potremmo rischiare di non capire
mai il Vangelo dell'amore che Cristo sposo ci annuncia.
Cristo sposo ci vuole incontrare nella nostra Cana e vivere con noi. Ci offre
amore e ci sostiene. Rimane con noi perché "come egli stesso ha
amato la Chiesa" e si è dato per lei, così anche noi possiamo
amarci l'un l'altro fedelmente, per sempre, con mutua dedizione.