Eliogabalo
e Matusalemme
Il piccolo e zoppo Matusalemme ed Eliogabalo (detto Gabalo) erano due ragazzi poveri della città. Avevano sempre vissuto, dalla nascita, nel collegio dei ragazzi poveri.
«Sai che domani è Natale?» chiese Gabalo, un giorno che tutti
e due stavano spalando la neve dall'ingresso dell'istituto.
«Ah, davvero?» rispose Matusalemme. «Spero proprio che la
signora Pynchurn non se ne accorga. Diventa particolarmente antipatica nei giorni
di festa!»
L'antipatica signora Pynchum era la direttrice dell'istituto dei poveri, ed
era temuta da tutti. Matusalemme proseguì: «Gabalo, tu credi che
Babbo Natale ci sia davvero?».
«Certo che c'è».
«E allora perché non viene mai qui alla casa dei poveri?».
«Beh», rispose Gabalo, «noi stiamo in una strada tutte curve,
lo sai no? Forse Babbo Natale non riesce a trovarla».
Gabalo cercava sempre di mostrare a Matusalemme il lato bello delle cose, anche
quando non c'era!
Proprio in quel momento un'automobile investì un povero cane che cadde
riverso sulla neve. Gabalo corse subito in suo aiuto e vide che aveva una zampa
rotta. Fece una stecca e fasciò strettamente la zampa del cane. Gabalo
lesse sul collare che il cane apparteneva al dottor Carruthers, un medico famoso
nella città. Lo prese in braccio e si avviò verso la casa dei
dottore.
«Io sono tutto quello che lui possiede»
Il dottore aveva una gran barba bianca lo accolse con un sorriso e gli chiese
chi aveva immobilizzato e steccato così bene la zampa dei cane.
«Perbacco, io, signore», rispose Gabalo e gli raccontò di
tutti gli altri animali ammalati che aveva guarito.
«Sei un ragazzo davvero in gamba!» gli disse alla fine il dottor
Carruthers guardandolo negli occhi. «Ti piacerebbe venire a vivere da
me e studiare per diventare dottore?».
Gabalo rimase senza parole. Andare lontano dalla signora Pynchum e non essere
più uno «della Casa dei Poveri», diventare un dottore! «Oh,
oh s-s-sì, signore! Oh ... ».
Improvvisamente la gioia svanì dai suoi occhi. Se Gabalo se ne andava,
chi si sarebbe preso cura del piccolo e zoppo Matusalemme?
«lo... io vi ringrazio, signore» disse. «Ma non posso venire,
signore! E prima che il dottore scorgesse le sue lacrime corse fuori dalla casa».
Quella sera, il dottor Carruthers si presentò all'istituto con le braccia
cariche di pacchetti. Quando Matusalemme lo vide cominciò a gridare:
«è arrivato Babbo Natale!».
Il dottore scoppiò a ridere e, mentre consegnava al ragazzo un pacchetto
dai vivaci colori, notò che zoppicava e gli fece alcune domande. Dopo
un attimo, il dottor Carruthers disse: «Conosco un ospedale in città
dove potrebbero guarirti. Hai parenti o amici?».
«Oh, sì», rispose subito Matusalemme, «ho Gabalo!».
Il dottore lanciò uno sguardo penetrante a Gabalo. «È per
lui che non hai voluto venire a stare da me, figliuolo.»
«Beh, io... io sono tutto quello che lui possiede», rispose Gabalo.
Il dottore, profondamente commosso, disse: «E se prendessi anche Matusalemme
con noi?».
Questa volta a Gabalo non importò che tutti vedessero le sue lacrime,
e Matusalemme si mise a battere le mani dalla gioia. Naturalmente non sapeva
che sarebbe guarito e che un giorno Gabalo sarebbe diventato un chirurgo famoso.
Tutto quello che sapeva era che Babbo Natale aveva trovato la strada per la
casa dei poveri e che lo portava via con Gabalo.
Per vivere diversamente
- «lo sono tutto quello che lui possiede» dice Gabalo dì
se stesso pensando al suo più caro amico.
L'amicizia è un tesoro prezioso.
- Celebrando la festa dell'amicizia tra Dio e gli uomini è giusto ricordarsi
dei propri amici.
- Discutete insieme. Qual è il segreto per avere amicizie autentiche
ed arricchenti?
Che cosa apprezzate di più in un amico?