L'indio e l'uovo
I fatti si svolgono in prigione, dove l'indio si trovava, accusato di essere
guerrigliero, ecco un suo colloquio con un carceriere. Perché preghi
Dio? - Perché sono convinto della sua presenza e del suo amore. -Vuoi
che Dio venga qui per tirarti fuori dalle nostre mani? Qui non può entrare
nessuno. Per noi Dio non esiste. Quello che fai è scemenza. Puoi passare
tutta la notte a pregare, ma non è questo che ti solleverà. Ascoltami
bene, rispose. Se la volontà di Dio su di me è che lui un giorno
mi tiri fuori dalle vostre mani o invece che debba morire, vuol dire che Dio
vuole così. Che io sia liberato o debba sparire da questo mondo, è
la volontà dl Dio, non la tua. Intanto - prosegue la testimonianza -
avevo una fame terribile. Avrei mangiato non so che cosa. Ma niente. Per fortuna
c'era la preghiera. Mi ricordavo il passo degli Atti degli Apostoli riguardante
S. Pietro e S. Paolo, quando erano stati messi in prigione. Che Dio facesse
qualcosa per me, che facesse un miracolo! Mi ricordavo anche di Giona, a cui
Dio aveva salvato la vita quando era nel ventre dell'enorme pesce. Io stesso
mi sono sentito nel ventre della zona militare; io mi trovavo dentro".
Dio risponde alla preghiera dell'indio: per sedici giorni una gallina, entrando
attraverso le sbarre della cella, gli depone un uovo.Alla fine l'indio sarà
liberato,dopo aver anche perdonato e pregato per chi lo aveva accusato ingiustamente.
E la fede dei poveri! Degli umili!