LA TERRA SANTA

 

IL CENACOLO

 

La sera del Giovedì Santo il Signore consumò al Cenacolo l'ultima cena con i suoi apostoli.

Nel Cenacolo, dopo sua Resurrezione, apparve due volte ai suoi discepoli e nel giorno di Pentecoste inviò su di loro lo Spirito Santo. I primi cristiani si stabilirono sul Sion, dove possedettero fin dai primi secoli una chiesetta, che per la sua posizione sfuggì alla distruzione del 70 e del 135. Ingrandita dai Bizantini, la chiesa ricevette il nome di Santa Sion, per sottolineare la realizzazione della profezia di Isaia; "Da Sion uscirà la Legge e la Parola del Signore da Gerusalemme" (Isaia 2, 3).

Il nome di Sion designò dapprima questa chiesa dei primi cristiani; poi si estese a tutta la collina. Come molte altre, la chiesa della Santa Sion fu distrutta dai Persiani nel 614 e ricostruita dai Crociati nel XII sec. Nel IV sec. il Cenacolo faceva parte della basilica. Oggi invece abbiamo soltanto due luoghi di culto sovrapposti: al primo piano il Cenacolo, e al piano terra la tomba di David.

LA ROCCIA DEL MORIAH

 

La roccia del monte Moriah è ancor oggi visibile sotto la cupola della moschea. Si eleva a circa 2 m. dal suolo: la sua lunghezza è di 15 m. e la sua larghezza di 2 m. Secondo la tradizioni giudaica è il luogo del sacrificio di Isacco. Secondo la tradizione mussulmana, fu invece Ismaele e non Isacco ad essere condotto su questa roccia, dove più tardi il Profeta fu elevato al cielo. Quando faceva parte del Tempio, la roccia serviva per gli olocausti. Il sangue delle vittime colava in un'apertura, tuttora visibile. Al tempo dei Crociati, allorché si era avidi di reliquie, fu necessario difendere la roccia con una rete di ferro battuto, che è restata fino ai nostri giorni. Una recente restaurazione l'ha sostituita con una balaustra di legno. All'interno, gli ornamenti della cupola, ricchi colori dei vetri, i mosaici dei muri creano un'atmosfera di incanto, invitano all'adorazione.

 

LA CHIESA DI SANT'ANNA

 

Quando i Crociati furono cacciati da Gerusalemme, vi lasciarono più di trenta chiese. La chiesa di Sant'Anna, un vero gioiello, è l'edificio meglio conservato e il più bell'esempio dell'architettura franca in Terra Santa. Costruita in stile Romanico dopo il 1100, dalla sposa di Baldovino I, è coperta da un soffitto a volte.

 

La sua cupola posa su pennacchi e il suo portale è a sesto acuto. Nella cripta della chiesa si venera la Natività di Maria, perché è qui che, secondo la tradizione, avrebbero abitato Anna e Gioacchino, suoi genitori. Al tempo del Saladino divenne una scuola coranica e nel 1856, dopo la guerra di Crimea, fu restituita alla Francia dal sultano Abdu al Magid, che la cedette a Napoleone III come espressione della sua riconoscenza. La chiesa di Sant'Anna è oggi officiata dai Padri Bianchi.

 

 

LA PISCINA PROBATICA

La Piscina di Betesda si trova a pochi metri dalla Porta di Santo Stefano dentro le mura della città vecchia. Al tempo del Cristo, era vicinissima al muro nord, presso la Porta della Pecore che dava accesso al Tempio.

Gli infermi sì riunivano vicino alla piscina attendendo il passaggio dell'angelo e il ribollire dell'acqua. "Si trovava là un uomo che era infermo da trentotto anni”.

Gesù vistolo giacere e, sapendo che da molto tempo era in quella condizione, gli dice." Vuoi essere guarito?" "Signore - rispose l'infermo - non ho nessuno che mi getti nella vasca, appena acqua è agitata. E mentre io mi avvicino un altro vi scende prima di me". Gli disse Gesù: "Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina". E sull'istante, l'uomo guarì, sicché preso il suo lettuccio, cominciò a camminare" (Gv. 5, 5-8).

La piscina che era scomparsa sotto un cumulo di detriti è stata recentemente riportata alla luce dai Padri Bianchi. Era circondata da quattro portici e un quinto l'attraversava. Questo conferma la narrazione di S. Giovanni che ci parla di una piscina a cinque portici. Durante gli scavi sono venuti alla luce anche i resti una grande chiesa costruita dai Bizantini nel V sec, e distrutta dai Persiani nel 614.

 

 

LA CHIESA DEL SANTO SEPOLCRO

 

Presero dunque Gesù, che portando la sua croce, uscì dalla città per andare in un luogo detto Cranio, in ebraico Golgota, dove lo crocifissero fra due malfattori" (Gv. 19, 17). La chiesa del Santo Sepolcro ricopre e riunisce oggi ciò che resta del Golgota - la collina su cui Cristo fu Crocifisso - e il sepolcro in cui fu deposto il suo corpo. La crocifissione avvenne quindi fuori delle mura, ma in prossimità di esse, secondo quanto dice S. Giovanni (Gv. 19, 20).

Tuttavia nel 324, quando la chiesa fu costruita per la prima volta, si trovava già quasi al centro della città. Undici anni dopo la crocifissione infatti, la città si era estesa verso nord e il Golgota si era venuto a trovare dietro le mura che Erode Agrippa aveva costruito nel 44 d.C. Nel secolo scorso sono stati trovati, a nord e ad est della chiesa attuale e precisamente nell'ospizio russo, degli elementi di un muro antico, che forse faceva parte delle mura che il Signore dovette attraversare per salire sul Golgota. D'altra parte le tombe giudaiche che si vedono ancora all'interno stesso del Santo Sepolcro, testimoniano senza ombra di dubbio che il luogo era situato fuori città, perché secondo a legge giudaica, non era permesso di seppellire i morti dentro le mura della città santa. In seguito, nel 135, sappiamo che l'imperatore Adriano, nell'intento di combattere la religione giudea e cristiana, volle cancellare persino il ricordo del Calvario e del Sepolcro di Cristo, erigendo qui un tempio dedicato a Giove. Nonostante il suo desiderio di distruggere e di profanare il luogo più santo della cristianità, lo ha conservato senza volerlo. Infatti, ne! 325, quando Costantino e sua madre Sant'Elena, distrussero il tempio pagano, si poterono facilmente ritrovare intatti il Calvario e il Sepolcro. Ben presto fu eretta una magnifica basilica che subì molti infortuni nel corso della sua lunga storia. I Persiani la distrussero nel 614 e in seguito, dopo una ricostruzione dovuta all'abate Modesto, fu nuovamente saccheggiata nel 1009 dal califfo Hakim.Ciò fu all'origine delle Crociate. Dopo la restaurazione iniziata nel 1048 da Costantino Monomaco, i Crociati compirono la maggior parte dei lavoro. Cinquant'anni dopo la loro entrata a Gerusalemme, la nuova basilica veniva consacrata. Ciò che resta ancor oggi, nonostante le aggiunte, il deterioramento e i restauri, porta la loro impronta. Secondo le regole dello "Statu quo", stabilite dai Turchi nel 1852, la basilica è messa a disposizione dei Cattolici, dei Greco-Ortodossi e degli Armeni. I Siriani, i Copti e qli Abissini vi godono di alcuni diritti.

 

IL CALVARIO

 Quando giunsero al luogo chiamato Cranio lo crocifissero…”(Lc 23,33)

La roccia del Calvario si elevava a circa quindici metri dal suolo con un profilo simile a un cranio. Sulla cima del Calvario si trovano oggi due cappelle. La cappella greco-ortodossa è posta sul luogo stesso della crocifissione. La cappella latina, invece, è posta sul luogo dove Cristo fu spogliato e inchiodato sulla croce..

La due cappelle, per un terzo della loro superficie, posano sulla roccia stessa del Calvario. Questa roccia è ancora visibile sotto l'altare dedicato alla Vergine Addolorata e nella cappella di Adamo.

 

 

 

 

TOMBA DI CRISTO

 “ Perché cercate fra i morti colui che vive?” ( Lc 24,5)

Noi crediamo che qui, sul Golgota, si è compiuta la nostra salvezza.

 "Giuseppe di Arimatea si presentò a Pilato e gli chiese il corpo di Gesù. Allora Pilato comandò che gli fosse consegnato.

 

E Giuseppe, preso il corpo, lo avvolse in un bianco lenzuolo, lo depose nel suo sepolcro nuovo, che egli si era fatto scavare nel masso, poi rotolata una pietra all'ingresso del sepolcro, se ne andò (Mt. 27, 58-60). "Nel luogo dove fu crocifisso c'era un orto e nell'orto un sepolcro nuovo ... Lì dunque a motivo della Preparazione dei Giudei, poiché il sepolcro era vicino, deposero Gesù" (Gv. 19, 42). Giuseppe di Arimatea era membro del Sinedrio e discepolo di Gesù, ma occulto, per timore dei Giudei. La tomba che si era fatto costruire, secondo l'uso dei Giudei ricchi, comprendeva due stanze: la prima era luogo di incontro della famiglia in lutto e la seconda luogo di deposizione del morto che veniva posto su una piattaforma ricavata dalla roccia. Il sepolcro di  Gesù restò intatto fino al 1009, quando venne distrutto dal califfo Hakim. Precedentemente, Elena, madre dell'imperatore Costantino, lo aveva fatto isolare dal resto della collina per porlo al centro della rotonda. Il monumento attuale, con la sua cupola moscovita, data dal 1810. Fu costruito dai Russi e dalla Chiesa ortodossa.   

 

LA CHIESA DELLA NATIVITÀ

 

“ Oggi, nella città di David, vi è nato un Salvatore che è il Cristo, il Signore”

(Lc 2,11)

L'aspetto esterno della chiesa è molto severo e la fa assomigliare a una fortezza medievale. La facciata è racchiusa fra le mura di tre monasteri. Un tempo vi erano tre porte, due delle quali furono murate. La porta centrale fu notevolmente rimpicciolita per impedire agli intrusi di entrarvi in sella alle loro cavalcature. Essa dunque obbliga ognuno che vi entri a compiere un gesto di umiltà curvandosi.
Sopra si scorge la porta ogivale dei Crociati, che si iscrive a sua volta nel magnifico portale di Giustiniano, e il timpano triangolare della basilica primitiva. Tutte le generazioni sembrano così ritrovarsi per rendere omaggio all'umile Bambino di Betlemme. La basilica è a forma di croce lunga 60 m. e larga 30 m. È divisa in cinque navate da quattro file di colonne di pietra rossa del paese. Sotto il pavimento attuale si trovano dei mosaici del IV sec. venuti alla luce in seguito a lavori fatti nel 1936.
Una stella d’argento e l’iscrizione “ Hic de Maria Virgine Jesus Christus natus est” indicano il luogo della natività.
Si accede alla grotta, di forma rettangolare (12 m. di lunghezza e 3 m. di larghezza), da due entrate poste ai lati. Una stella d’argento e l’iscrizione “ Hic de Maria Virgine Jesus Cristus natus est” indicano il luogo della nascita. Di fianco, in basso, una specie di mangiatoia trasformata in cappella latina, sarebbe il luogo dove Maria avrebbe deposto suo figlio dopo la nascita.Intorno non vi sono che muri anneriti dal fumo delle lampade e dei ceri. Questo è ciò che resta per evocare l’incarnazione del verbo che, nella povertà e nell’umiltà, è venuto a condividere la nostra condizione umana. La grotta di Betlemme porta i segni del logorio del tempo. Fin dal IV sec. si dovette sostituire il tetto originale con un lavoro in muratura.

 

 

IL MONTE TABOR

 

"II Tabor e l'Hermon esultano al Tuo nome " (Sal. 89, 13). Staccato dai monti della Galilea,dall'alto dei suoi 588 m., il Tabor contempla la fertile pianura di Esdrelon che si stende ai sui piedi.

Nei tempi antichi il Tabor serviva da frontiere fra le tribù del nord e quelle del sud. Vide un giorno la vittoria di Barak ed i carri impantanati di Sisara il Cananeo, udì il feroce inno di guerra della profetessa Debora: "Così periscano tutti i tuoi nemici, Signore! e coloro che ti amano sian come il sole quando si leva nella sua forza" (Gdc. 5, 31). Per i cristiani il Tabor è soprattutto monte santo dove il Cristo transfigurato apparve nella gloria insieme a Mosè ed Elia (Lc 9, 28-36). Luce del Tabor, gloria del Signore, speranza del cristiano, chiamato, oltre la morte,a partecipare alla sua Resurrezione.

La cima del Tabor è un pianoro lungo più di 1 Km. e le cui larghezza media raggiunge i 400 m. Salendo, vi si accede attraverso la Porta del Vento, un resto della fortezza mussulmana costruiti nel XII sec. Per la sua posizione strategica fu spesso fortificato. Furono costruiti anche monasteri le cui rovine cospargono ancora il suolo. Nel 1924 i cattolici costruirono sulla cima la basilica della Trasfigurazione. Essa è opera dei fratelli Barluzzi ed incorpora i resti delle chiese anteriori: quella del VI sec. e quella crociata